Arabia Saudita Medio Oriente
Arabia Saudita
Gran Tour dell'Arabia Saudita con guida parlante italiano
Partenza garantita Viaggio di Gruppo"Porto nel cuore il profumo della terra del Hijaz,
dove il vento canta versi sacri e il tempo si inchina alla storia."
(Khalid al-Faisal)
1° giorno – Italia/Ryad
Partenza in aereo per Ryad. Arrivo all’aeroporto, disbrigo delle formalità d’ingresso. Arrivo in città e sistemazione presso l’hotel 5 stelle Radisson Blu.
2° giorno – Ryad
Dopo la prima colazione, inizio delle visite alla città[1]. In mattinata, si raggiungerà ad-Dir’aiya (Patrimonio UNESCO), fondata nel 1446 e “nucleo” del wahhabismo, sede della famiglia Al Saud. L’antico insediamento di bassi edifici di fango, distrutto dagli Ottomani sotto Ibrahim Pasha (nel 1818), è oggi disabitato. Lungo il percorso, si potrà vedere il nuovo King Abdullah Finance District, uno dei progetti più grandi e importanti del paese. Su un’area di 1,6 milioni di metri quadrati (160 ettari), sono state costruite 59 torri residenziali, finanziarie e commerciali, comprese strutture residenziali e abitative come scuole, aree ricreative e ospedali per 12.000 persone. Riyadh vanta numerosi edifici moderni che meritano di essere visitati, come il Kingdom Center. Il primo grattacielo dell’Arabia Saudita, completato nel 2002, ha 99 piani e ospita numerosi grandi magazzini, uffici e un hotel a 5 stelle, nella sua torre alta 302 metri. Dallo skybridge si gode una magnifica vista su tutta la città. Nel pomeriggio, visita al Forte Masmak nella città vecchia di ad-Dira, che si trova accanto all’antico Zar Suq. Cena in un ristorante locale.
3° giorno – Ryad/ Ushayqir/Buraidah (km 330 circa)
Partenza per Buraidah, lungo il tragitto, visita a Ushayqir . I primi beduini si stabilirono qui 1.500 anni fa, dopodiché, un millennio dopo, Ushayqir divenne rapidamente un luogo popolare per i pellegrini diretti alla Mecca, le sorgenti e i bassi oliveti e palmeti offrivano una gradita opportunità di riposo ai fedeli in viaggio. Ushayqir significa “piccola bionda” in arabo e deve il suo nome al paesaggio montano rossastro e alle sue case gialle. Oggi il villaggio ospita una piccola comunità che utilizza ancora le scuole, i negozi e le moschee del passato. Passeggiare per il villaggio è come visitare un museo a cielo aperto, perché la vita quotidiana qui non è praticamente cambiata nel corso dei secoli. Le spesse mura creano una sorta di labirinto di vicoli tortuosi, sentieri ombreggiati e strade a graticcio che collegano centinaia di case di fango fra di loro. Il villaggio è diviso in diversi quartieri. Alcune case sono state restaurate e sono uno splendido esempio di architettura Najd[2], con finestre e tetti triangolari e porte in legno decorate. Alcune portano i nomi delle famiglie che le hanno abitate. Visita (facoltativa, se aperta) al Museo di al-Salem, fondato dagli stessi abitanti del villaggio, dove si trova un’ampia esposizione di manufatti, tra cui abiti, gioielli e ceramiche, oltre ad armi e utensili da cucina. Proseguimento per Buraida, situata nel mezzo del deserto, un tempo capitale del Regno di Najd. L’oasi si trova nella più grande valle, oggi arida, del Wadi al-Rummah, lunga 600 km, le cui acque sotterranee, l’hanno resa adatta alla coltivazione di datteri, limoni, arance, uva, melograni e una serie di ortaggi diversi; è inoltre la più grande produttrice di grano del Paese. Pernottamento al Radisson Blu Buraidah. Cena in un ristorante locale.
3° giorno – Buraidah/Fayd/Ha’il (km 280 circa)
Di buon mattino visita al mercato dei cammelli di Al Qassim, che si dice sia il più grande mercato di cammelli del mondo. Qui si vendono migliaia di cammelli, pecore e capre, oltre a selle e altri accessori. Il Museo di Buraida espone la storia della città e una serie di manufatti e opere d’arte ben conservati, tra cui un padiglione con collezioni appartenute al re Abdul-Aziz in persona. Gli appassionati di auto apprezzeranno soprattutto la Cadillac bianca del re Abdul-Aziz. Buraidah è la patria dei migliori datteri e dopo il raccolto, da agosto a ottobre, si celebra il raccolto con un grande mercato. Si prosegue poi per Ha’il, fermandosi lungo la strada a Fayd. Prima di entrare nel sito archeologico, breve visita al museo per vedere i manufatti dell’antica fortezza e dei suoi dintorni, come macine, gioielli, vasi di argilla, ceramiche, incensieri, monete, ecc. Secondo alcune stime, l’antica città-oasi di Fayd ospitava più di 1.000 persone nel suo periodo di massimo splendore, fornendo riparo e sostentamento ai pellegrini e ai commercianti che viaggiavano tra Baghdad e la Mecca, come dimostrano le grandi cisterne che raccoglievano l’acqua dalla vicina Harrat Umm Hurruj verso l’oasi. A sud degli scavi si trova l’antica moschea dove gli abitanti di Fayd, insieme ai pellegrini e ai commercianti provenienti dall’est dell’impero musulmano, hanno pregato per almeno cinque secoli. Per proteggere le ricchezze di Fayd, che suscitavano l’invidia delle popolazioni circostanti, gli abitanti dell’oasi costruirono imponenti fortificazioni costituite da due blocchi concentrici di basalto nero estratto dai vicini campi di lava di Harrat Umm Al-Hurruj. Proseguimento per Ha’il. Nel centro della città di Ha’il, un tempo capitale del deserto arabo e situata su un lago paleo, si trovano il Forte A’arif, il Palazzo Barzan (vista esterna), il Palazzo Al Qishlah e la Moschea Al-Rajhi (vista esterna), che meritano una visita o una sosta fotografica. Se il tempo a disposizione lo permetterà sosta al souq, dove si vendono frutta, verdura e lo snack preferito del regno, i datteri, oltre a oggetti di artigianato come vasi di argilla e tappeti. A est del centro si trova il mercato delle pulci, uno degli ultimi del regno. Pernottamento all’Hotel Millennium Hail, 5 stelle. Cena in albergo.
3° giorno – Ha’il/Jubbah/Sakaka (km 390 circa)
Dal Forte A’arif, la più antica delle tre fortificazioni, si gode di una splendida vista sulla città. Il Forte A’arif è anche utilizzato come luogo di incontro per osservare la luna durante il Ramadan e per sparare il cannone dell’iftar alla fine del giorno di digiuno. Il viaggio proseguirà verso Jubbah, situata nel mezzo del deserto di Nefud, circondata da grandi scogliere di arenaria che mostrano pitture rupestri, petroglifi di 10.000 anni e iscrizioni sulle pareti; in particolare nel Jebel Umm Sanman, che è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Alcune di queste incisioni rupestri mostrano persone con copricapi, uccelli, scimmie, gazzelle e due animali che trainano una Karen su ruote. Il cosiddetto museo “Klink” è un’antica casa colonica. Si proseguirà per Sakaka, capoluogo della regione di Al-Jouf, ricca di siti archeologici, come la storica fortezza del Castello di Za’abal, posto su una piccola e ripida montagna rocciosa (VII-III sec. a.C. visita esterna) con una cisterna e un’adiacente città vecchia, ora in rovina. Hotel Tulip Plaza 4* Cena in ristorante.
4° giorno – Sakaka/Rajajil/Dumah Al-Jandal/Tabuk (km 390 circa)
In questa giornata i viaggiatori visiteranno le enigmatiche Colonne di Rajajil“, nel vicino sobborgo di Qara. Si tratta di antichissimi menhir, alcuni dei quali riportano misteriosi graffiti dell’età thalmudica. Enormi pietre, alcune di 5 tonnellate, soprannominate la “Stonehenge dell’Arabia Saudita”, antiche e misteriose quanto le sorelle inglesi, erette più di 6.000 anni fa. Le pietre sono disposte a gruppi di quattro o più, unite alle base e solitamente divergenti verso l’alto. Ancora oggi gli archeologi si interrogano sul loro ruolo e significato: un luogo funebre? Un rudimentale osservatorio astronomico? Un luogo di culto? I Menhir sono, a tutto oggi, avvolti nel mistero. Il viaggio proseguirà verso la città di Tabuk. Lungo il percorso saranno visitate le rovine di Dumah Al-Jandal, crocevia delle antiche rotte commerciali tra Mesopotamia, Siria e Penisola Arabica. In seguito, proseguimento verso Al Hawi, una duna di sabbia ricoperta di vegetazione alta circa 60-80 metri. Si attraverserà il santuario della fauna selvatica di Al Khanafah, ai margini del deserto di Nafud, che copre un’area di 20.000 km² e ospita una varietà di uccelli, come l’avvoltoio dalla testa nera, l’uccello volante, il piccione di roccia e l’otarda di Houbara. Passando per Al Qaliba, i viaggiatori giungeranno, finalmente, a Tabuk. Sistemazione all’Hotel Skyline Tabuk 4. Cena in ristorante.
5° giorno – Tabuk (Esc. al Jabal Lawz e Jabal Hisma)
Dopo la prima colazione partenza per Wadi Al Lawz e Jabal Hisma, una faglia geologica risalente a 30 milioni di anni fa, un bizzarro e leggendario paesaggio desertico con le più sorprendenti formazioni di granito e arenaria, sito mondiale dell’UNESCO. Wadi Al Lawz significa “montagna dei mandorli” e nella Bibbia, l’area intorno a Jabal al-Lawz (la montagna alta 2.580 metri) viene chiamata Madian. Qui montagne nere si alternano a valli verdeggianti, punteggiate da mandorli selvatici e sempre in questa area, secondo alcuni studiosi, tra cui Ron Wyatt, si troverebbe il vero Monte Sinai, sul quale Mosè ricevette i dieci comandamenti. Il Jabal Hisma è caratterizzato da paesaggi di arenaria rossa scolpita dal vento e da drammatici canyon desertici. Un paesaggio che ricorda il vicino Wadi Rum giordano. Il nome “Jabal”, che significa “insieme di montagne”, indica che l’Hisma non è una singola montagna, ma migliaia di formazioni rocciose che si estendono per centinaia di chilometri, ognuna con dimensioni e forme uniche. Diversi tipi di formazioni di arenaria hanno creato profondi wadi e imponenti giganti di roccia le cui sagome sono un vero capolavoro della natura. Un’escursione attraverso questo labirinto di massicci di arenaria è un’esperienza davvero emozionante. Entrambi i siti sono legati a miti e leggende, come quella che narra di voci e sussurri notturni dei Jinn. Cena in albergo.
6° giorno – Tabuk/Wadi Disah/Al Ula
Tabuk[3] è una città del nord-ovest dell’Arabia Saudita con un antico Forte e una storica piccola stazione ferroviaria. Successivamente partenza per Al-Ula. Sosta ad Al-Disah, una valle incredibilmente tranquilla e pittoresca, lunga 25 km, con letti di fiumi sabbiosi e palme ombrose, circondata da imponenti scarpate di arenaria rossa e costeggiata da ruscelli d’acqua dolce. Le drammatiche scogliere ospitano antiche grotte, tombe nascoste e antichi petroglifi. Sosta per un picnic nella valle. Arrivo a Al-Ula e pernottamento al al Sahary al-‘Ulā Resort . Cena e pernottamento.
7° giorno – Al Ula
Inizio delle visite ad Al-Ula, la perla archeologica del paese, situata nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, abitata fin dall’età della pietra. In questa zona sono state ritrovate numerose iscrizioni e petroglifi risalenti alla civiltà talmudica, che risale all’incirca al I millennio a.C.[4] L’area desertica di questo sito archeologico è di incredibile bellezza e suggestione. A Mada’in Saleh (Patrimonio mondiale dell’UNESCO) si trovano i monumenti più imponenti delle civiltà pre-islamiche dell’Arabia Saudita, ai quali fa da contro altare la città di Petra, in Giordania. L’antica Al Hijr / Hegra era la capitale meridionale del regno nabateo, mentre Petra, oggi in Giordania, era la capitale settentrionale. A Mada’in Saleh si trovano 130 tombe rupestri con facciate e ingressi finemente scolpiti. Altro complesso degno di nota è Quasr al Bint, dove si trovano altre 23 tombe. Successivamente, visita alla città vecchia caratterizzata da case in mattoni di fango, fra loro interconnesse, a scopo di difesa. Soste saranno effettuate anche alle Valle di Madachil e alla zona desertica di Gharamil. Cena e pernottamento al campo.
8° giorno – Al Ula
Escursione di mezza giornata a Dadan, l’antica capitale dei regni di Dadan (IX-VIII secolo a.C.) popolati dai discendenti di Abramo, una delle città più sviluppate dell’Arabia settentrionale prima dell’arrivo dei Nabatei nel I millennio a.C. Il sito archeologico è ancora quasi tutto da scavare. Dopo aver esplorato le rovine dell’antica città, visita alle tombe. Le più famose sono definite “Tombe del Leone” in quanto hanno la forma di un leone seduto ed erano riservate ai membri dell’élite dei tempi. Successivamente i viaggiatori raggiungeranno la gola di Jamal Ikmah: una biblioteca all’aperto dove si possono ammirare iscrizioni che risalgono alla civiltà Lihyan. Seconda colazione in un ristorante dalla cui terrazza si gode un maestoso panorama. Nel pomeriggio, visita all’Elephant Rock, un impressionante monolite di roccia che ha le sembianze di un elefante, uno dei simboli di Al Ula. La giornata si concluderà (tempo permettendo) con una cena BBQ al campo.
9° giorno – Al Ula/Kaibar/Medina
Partenza per Medina, con una sosta a Khaibar, un’oasi su un altopiano lavico. Il villaggio di Khaybar era un insediamento ebraico all’epoca del Profeta, a metà del VII secolo, gli abitanti del villaggio furono espulsi da Umar ibn al-Khattab e la maggior parte di loro emigrò a Gerico, in Palestina. È ancora possibile vedere (dall’esterno) l’antica fortezza. Il villaggio è avvolto da numerose leggende che narrano di tesori nascosti sotto i tetti, di spiriti malvagi e di terribili epidemie[5]. Proseguimento per Medina[6] la “città delle luci”. Nel pomeriggio, visita ad una stamperia del Corano, dove – ogni anno – vengono stampate più di 10 milioni di copie del Sacro Corano, in innumerevoli lingue. Medina è una delle due città sante dell’Islam. La Mecca non può essere visitata e Medina è stata recentemente chiusa ai non musulmani, ad eccezione della moschea, che può essere vista dall’esterno durante la visita della città e la passeggiata all’Haram. Trasferimento all’hotel 3 stelle Gacine Medina. Cena e pernottamento.
10° giorno – Medina/Jeddah
Continuazione delle visite alle moschee più importanti. Dal monte Uhud (dove le truppe musulmane del Profeta combatterono contro i loro nemici provenienti dalla Mecca) i viaggiatori potranno godere di uno stupendo panorama sulla città santa. In seguito, partenza in treno per Jeddha[7] (circa 2 h di viaggio). Dopo l’arrivo, visita al Museo Abdul Rauf Khalil che ospita una bella collezione di dipinti ed arazzi e la cui architettura è alquanto singolare e bizzarra. Successivamente visita alla fontana più alta del mondo, con i suoi 312 metri (la Fontana del Re Fahd) che si trova sulla Corniche. Quando cala il buio, questa fontana è illuminata da 500 proiettori. La giornata si concluderà con una sosta al Cenomi Park Mall. Cena e pernottamento. Hotel Mövenpick. 5*.Cena in ristorante.
11° giorno – Jeddah
Durante la mattinata i viaggiatori passeggeranno sulle Corniche, la passeggiata più popolare per gli abitanti della città, interamente riservata ai pedoni, è lunga più di 35 km. Visita alla moschea galleggiante” Fatima al Zahra, nella parte settentrionale della Corniche. La Moschea è costruita su pilastri e sembra galleggiare sulle onde durante l’alta marea. L’edificio turchese a cupola, costruito nel 1985, combina architettura tradizionale e moderna ed è affiancato da un minareto bianco. Non potrà mancare una visita al colorato mercato del pesce, dove il pescato viene messo all’asta. Quindi, passeggiata nella città vecchia di Al Balad, nota per l’architettura delle case[8] in cui vivevano le famiglie dei ricchi mercanti alla fine del XIX secolo. Cena in albergo.
12° giorno – Jeddah/Italia
Partenza per l’Italia. L’arrivo è previsto in giornata.
Alberghi previsti:
Ryad: Radisson Blu 5* – Buraidah: Radisson Blu 5* –Ha’ il; Millenium Hotel 5* – Sakaka: Tulip Plaza 4* – Tabuk: Skyline Tabuk 4* – Al-Alula: Sahary al-‘Ulā Resort 4* Sup – Medina: Gacine Medina 3* – Jeddah:Movenpik hotel 5*
[1] L’area intorno a Riyadh è stata abitata fin dall’antichità, con ritrovamenti archeologici che suggeriscono l’esistenza di insediamenti nella regione già nel Paleolitico. Si ritiene che la città stessa sia stata fondata nel XV secolo d.C. (intorno al 1400) come piccola comunità agricola grazie alla disponibilità di acqua dal vicino Wadi Hanifah. Nel XVIII secolo, la regione iniziò a svolgere un ruolo più significativo nella storia araba quando Muhammad ibn Saud fondò il primo Stato saudita nel 1744, alleandosi con il leader religioso Muhammad ibn Abd al-Wahhab. Da qui la nascita e la diffusione del wahhabismo, uno dei movimenti più conservatori e ortodossi dell’Islam che si rifà a quelli che i suoi seguaci considerano gli originali insegnamenti dell’Islam, articolati nel Corano e negli Hadith (i detti e le azioni del Profeta Maometto). I wahhabiti si oppongono fermamente a tutte le pratiche che considerano politeistiche, come la venerazione di santi, tombe e altre forme di intercessione sacra. Ritengono che tali pratiche affievoliscano il vero culto di Allah e condannano le varie innovazioni nelle pratiche e nelle credenze religiose che si sono sviluppate nel corso dei secoli. Gli aderenti si sforzano di ritornare agli insegnamenti delle prime comunità musulmane.
[2] L’architettura Najd (o Nejd) è caratterizzata da edifici in mattoni di fango e fortezze e moschee sobrie. L’architettura najdita è strettamente legata all’ambiente desertico. Si caratterizza per l’uso di mattoni di fango, spesso rinforzati con paglia, data la scarsità di pietre e legno nelle regioni desertiche. Per le travi, le finestre e le porte veniva utilizzato il legno di palma. Case costruite per difendersi dalle torride temperature e dalle forti escursioni termiche del deserto: i muri spessi isolavano dal caldo e dal freddo; le piccole finestre riducevano l’ingresso del sole e della sabbia, soprattutto durante le tempeste di sabbia ed infine i tetti piatti, ricoperti da spessi strati di fango e paglia aiutavano a mantenere fresco l’interno.
[3] Tabuk è una città situata nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, capoluogo della regione omonima. È una delle città più antiche della penisola arabica, con una ricca storia che risale all’epoca preislamica. Tra i suoi luoghi di interesse Ricordiamo: il Castello di Tabuk (Qal’at Tabuk), una fortezza ottomana restaurata, legata alla spedizione del Profeta Maometto nel 630 d.C. e la Stazione ferroviaria di Hijaz, parte della storica ferrovia Damasco-Medina, costruita durante l’epoca ottomana.
[4] I Thamud erano tribù nomadi che praticavano anche l’allevamento; ovviamente, nel deserto, la loro sopravvivenza era legata alle oasi e ai pozzi d’acqua. Le testimonianze più preziose della loro cultura sono le scritture rupestri, la c.d. “scrittura talmudica”. Si ritiene che questa scrittura sia stata una delle progenitrici della scrittura araba. I Thamud erano conosciuti per le loro tombe scavate nella roccia e per le loro strutture architettoniche. Madain Salih (Al-Hijr) è uno dei siti più noti, associati ai Thamud, e mostra le loro sofisticate tecniche di intaglio della pietra. Ma AI-Ula è legata soprattutto ai nabatei di cui Petra, in Giordania, è l’icona più famosa . Il regno nabateo fu fondato intorno al IV secolo a.C. e si affermò sotto il re Aretas IV (9 a.C. – 40 a.C.), che ne ampliò l’influenza e il potere. Pur mantenendo una certa autonomia, i nabatei divennero sudditi dell’Impero romano nel 106 d.C. I Nabatei erano un coacervo di culture e costumi diversi, grazie ai loro contatti con vari popoli, tra i quali: Greci, Romani ed Egizi. Questa miscela di influenze si rispecchiò nella loro arte, architettura e religione. Al-Ula fu una delle principali città dei Nabatei e svolse un ruolo fondamentale nelle rotte commerciali delle spezie e dell’incenso che collegavano l’Arabia ad altre regioni, compreso il Mediterraneo.
[5] Tra le leggende ricordiamo quella relativa al tentativo, da parte di una donna ebrea di uccidere Maometto, offrendogli del montone avvelenato. Un’altra narra di immensi tesori nascosti, dagli ebrei in fuga, tra le rovine del villaggio che nessuno ha ancora scoperto. Un tesoro protetto da antiche maledizioni, si narra che chiunque cerchi il tesoro venga ostacolato da eventi misteriosi (tempeste improvvise, allucinazioni, malattie). Ed ancora: l’area sarebbe popolata dai Jinn (esseri soprannaturali buoni o cattivi, che a differenza degli angeli, sono esseri creati dal fuoco. Ancora oggi, molti beduini evitano di accamparsi in questa zona perché considerata maledetta.
[6] Ricordiamo che nel 622 d.C. Maometto e i suoi seguaci migrarono dalla Mecca a Medina, evento noto come Hijra. Questa migrazione segnò l’inizio del calendario islamico. Medina divenne la prima città in cui l’Islam si affermò come ordine sociale e politico e fu qui che venne redatta la Costituzione di Medina, che delineava i diritti e le responsabilità della comunità musulmana e delle tribù non musulmane.
[7] la città è situata sulla costa del Mar Rosso, originariamente era solo un piccolo villaggio di pescatori che iniziò a svilupparsi nel VII secolo con i pellegrini che si recavano alla Mecca per l’”Haji”, il più famoso ed importante pellegrinaggio annuale alla Mecca, una sorta di “giubileo”, un dovere religioso obbligatorio per i credenti. Ricordiamo che l’Haji è uno dei 5 pilastri della religione musulmana, gli altri 4 sono : il giuramento di credere nel solo Dio Allah (lo “Shahadah”); la Zakat (il dovere dell’elemosina); il digiuno durante il Ramadam (“il Sawm”) ed infine la preghiera (la “Salat”). Le funzioni del pellegrinaggio si svolgono in 5 giorni nell’ultimo mese del calendario islamico.
[8] Gli edifici residenziali sono a forma di torre, realizzati in calcinacci di corallo e malta di argilla, con grandi balconi in palissandro indiano. Poiché lo spazio era limitato, le case della città vecchia erano costruite fino a 7 piani e ancora oggi sovrastano le moschee e i souq circostanti. Le case a torre risalgono all’apertura del Canale di Suez nel 1869. La città ed i suoi mercanti beneficiarono direttamente della nuova via commerciale marittima e si arricchirono rapidamente. La “Casa Nassif” ( che si trova al centro della città vecchia) è considerata la casa più bella della piazza e una delle attrazioni più importanti (vista esterna).
Stagione 2025 – Partenze garantite di gruppo – Minimo 2 partecipanti
Date
Partenza ogni sabato
dal 1° maggio al 19 settembre
Quota in doppia € 5.417,00
Supp. Singola € 1.220,00
dal 20 settembre al 31 dicembre
Quota in doppia € 6.428,00
Supp. Singola € 1.350,00
Le quote comprendono:
Viaggio in treno Medina/Jeddah – pernottamenti negli hotels indicati di 5/4 e 3* - 12 prime colazioni a buffet e 12 cene + 1 pranzo in hotel di lusso ad al-'Ulā + 2 pranzi picnic - Tutti i trasferimenti e gli spostamenti via terra in autobus o fuoristrada con aria condizionata – Tutte le visite e le escursioni indicate con guida parlante italiano – Assicurazione medico-bagaglio
Le quote non comprendono:
Voli internazionali (a partire da € 450,00 p.p. in bassa e a partire da € 860,00 p.p. in alta – Tasse aeroportuali – Spese consolari (€ 110,00 p.p) – Quota di iscrizione € 60,00 p.p. – Mance – Extra – Bevande – Assicurazione annullamento – Quanto non espressamente indicato.